Redazione PPAN
Una laurea in ingegneria
civile, due master (Geotecnica, presso La Sapienza, Tunnelling e TBM
presso il Politecnico di Torino) e oltre dieci anni di esperienze
lavorative in giro per il mondo.
Giuseppe Gaspari, a soli 35
anni, ha un curriculum particolarmente ricco e internazionale,
elementi chene fanno uno dei più giovani esperti di opere
sotterranee italiani. A sancire questa propensione verso il contesto
globale, lo scorso 7 novembre è stato insignito del titolo di “Young
Tunneller of the year” da parte della giuria del concorso
“ITA-AITES Tunneling and Underground Space Awards.
Per le sue capacità,
conoscenze e contatti è stato nominato membro del Comitato Esecutivo
del World Tunnel Congress 2019 (Napoli, dal 3 al 9 maggio).
Giuseppe Gaspari, Young
Tunneller of the year 2018 «Non me lo sarei mai aspettato –
racconta Gaspari – soprattut to per l’alto livello degli altri
concorrenti. Quest’anno, il mio ultimo nello steering board della
sezione Young Members dell’associazione ITA-AITES, ho deciso di
provare ed è andata bene.
Mi ha aiutato l’aver girato
molto il mondo per lavoro ed essere stato coinvolto in grandi
progetti del nostro segmento industriale, ma non solo. La giuria
valuta il progresso nel corso degli anni dei candidati e le
capacità di cambiare approccio ogni volta che si affrontano
problemi in situazioni
molto diverse, anche da un
punto di vista culturale. A mio avviso sono due le caratteristiche
fondamentali per chi si occupa di opere sotterranee: flessibilità e
grande capacità tecnica».
Il suo interesse verso le
infrastrutture del sottosuolo si è palesato fin dagli studi
universitari.
La tesi con cui si è laureato
nel 2008, infatti, riguardava l’analisi tridimensionale delle
gallerie urbane con particolare attenzione agli effetti di subsidenza
superficiale indotti dal loro scavo.
La sua prima esperienza
lavorativa lo ha portato alla Geodata Engineering di Torino. Da
subito è stato coinvolto in diversi progetti in Europa, Sud-America,
Asia e, più recentemente, Canada e Stati Uniti. Fra questi la Relief
Line South, la Eglinton Line e la York Spadina Subway Extension di
Toronto. Ma anche tunnel idraulici come il West Vaughan Sewage System
nella York Region, il Jarry Tunnel a Montreal, il Deer Creek Tunnel
nel Missouri e il Bergen Points Outfall a New York. Dal 2018 è
entrato in Arup con il compito di supportare la crescita del locale
gruppo infrastrutture.
Costruzione di
un tunnel in Canada da parte di Arup © www.arup.com
«La Toronto Downtown
Relief Line è un progetto vitale per la metropoli canadese.
Mi piace sempre pensare alle ricadute positive – sottolinea
Gaspari – anche sotto il profilo sociale. Le infrastrutture
urbane sotterranee, infatti, influenzano fortemente lo sviluppo
delle città. Collegando aree popolate da ceti diversi, inoltre, si
contribuisce non solo alla fruibilità del tessuto urbano, ma anche
all’aggregazione. Chi si trova su un mezzo di trasporto come una
metropolitana, infatti, condivide con gli altri passeggeri la stessa
situazione alle stesse condizioni. Sull’argomento ho scritto
degli articoli derivanti anche dalle mie esperienze. Un
esempio? Durante dei lavori nell’area di Bangalore, ci
siamo trovati a incrociare lungo il percorso un tempio buddista e
un cimitero islamico, che siamo riusciti a proteggere senza creare
motivi di tensione sociale. È necessaria una certa abilità per
gestire situazioni molto delicate, con differenti a seconda della
fattibilità e dell’impatto sullestrutture preesistenti. Devo dire
che l’esperienza italiana di difesa e valorizzazione delle
antichità è un fattore chiave. Diversi Paesi hanno differenti
codici normativi e tecnici, fattore importante quando si devono
calcolare tempi e costi del lavoro. Inoltre, ogni realtà presenta
anche un panorama contrattuale ed economico peculiare».
Il rapporto delle opere
sotterranee con il contesto e la loro fisionomia come “non luogo”
è un argomento sempre più approfondito e studiato. Una soluzione
virtuosa è stata adottata a Napoli dove si è deciso di considerare
le stazioni come uno spazio pubblico e, come tale, meritevole di
essere curato e arricchito. «La scelta di Napoli come città dove
realizzare il prossimo World Tunnel Congress ha molto senso –
evidenzia Gaspari –, soprattutto se vogliamo far vedere quanta
capacità c’è oggi in Italia e quanta ce n’è stata in passato.
Le opere di questo tipo fanno parte della nostra cultura findall’ant
ica Roma, con reti fognarie,
gallerie e acquedotti che in alcuni casi vengono ancora utilizzati
dopo migliaia di anni. La conformazione del nostro territorio lo ha
reso in alcuni casi una necessità, mettendo alla prova gli
ingegneri di ogni epoca fino ad arrivare ai giorni nostri.
Le stazioni dell’arte
rappresentano un’ottima
sintesi di capacità tecniche e artistiche, ma anche di
coinvolgimento di attori molto diversi fra loro».
La Cloaca
Maxima, a Roma, è uno dei primi sistemi fognari mai costruiti Quello
del tunnelling e delle infrastrutture sotterranee è un
settore dal grande impatto, ma resta poco conosciuto dal
grande pubblico. Se ne parla solo in caso di opere imponenti
come il collegamento, aperto di recente, fra Hong Kong, Zhuhai e
Macao (Cina), un percorso di 55 km composto da diversi ponti e
gallerie sottomarine. «Non basta avere grandi capacità tecniche,
bisogna essere in grado di comunicare la propria bravura.
Come categoria – spiega
Gaspari – dobbiamo capire che riusciremo a fare network solo nel
momento in cui saremo in grado di far comprendere che le opere
sotterranee si integrano con le discipline legate alla gestione
dell’ambiente urbano. Il comparto delle costruzioni, compreso
il tunnelling, presenta un gap sia di comunicazione che di
innovazione. Rispetto ad altri settori, le nuove tecnologie non hanno
avuto l’impatto che ci si aspettava sul processo produttivo. A mio
avviso perché si rischia poco, di certo non perché non ci siano
elementi di novità. Proprio agli ITA Awards sono stati premiati
sistemi speciali come delle TBM dalla forma quadrata, o materiali e
tecniche all’avanguardia. Si tratta comunque di un processo
inevitabile che andrà a premiare chi avrà il coraggio di tentare
nuove strade prima degli altri. Un esempio? L’Hyperloop di Richard
Branson e la Boring Company di Elon Musk».
Il progetto
Hyperloop © www.hyperloop-one.
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